NON SI PUÒ FARE LA STESSA COSA A SAN FRANCISCO O A PARIGI. QUEL CHE CONTA È IL CONTESTO FISICO E CONCETTUALE, PER QUESTO MI SERVE UN LAVORO ANALITICO MOLTO ATTENTO, PRIMA DI PROGETTARE.
Gae Aulenti
Trovare il pretesto per scrivervi anche mentre siamo in vacanza a Porto (a proposito seguite gli aggiornamenti da Instagram!) deve essere per parlare di un argomento interessante.
Lo recuperiamo dagli archivi delle mostre dell’anno scorso alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino e scegliamo quella dedicata a Gae Aulenti, organizzata da Nina Artioli, nipote dell’architetto.
Il racconto non segue la biografia dell’architetto in ordine cronologico, ma ci permette di scoprire il pensiero di Gae Aulenti in modo trasversale, che si può riassumere in questo modo: viaggiare, conoscere, tenere gli occhi e la mente ben aperti e creare opere consapevoli dell’ambiente culturale e architettonico locale.
La citazione iniziale non è solo una frase a effetto: riassume uno dei punti chiave del pensiero e del lavoro di Gae Aulenti (1927-2012).
Anche il luogo, la Pinacoteca di via Nizza a Torino, evoca la storia professionale e il legame d’amicizia con Gianni e Marella Agnelli, a partire dalla loro casa milanese di Brera fino al restauro di Palazzo Grassi a Venezia.
Il ritratto che si delinea nella mostra è quello di una donna straordinaria, fonte di ispirazione: Amava l’arte, la letteratura, il teatro, i viaggi, era curiosa».
La carriera di Gae Aulenti è parte integrante della storia del XX secolo: scenografa per Luca Ronconi a Prato e direttrice artistica di FontanaArte a Milano, ma anche fautrice della trasformazione della stazione d’Orsay a Parigi in museo .
La trasformazione della Gare d’Orsay fu un lavoro intenso e ricco di pressioni: era il simbolo di un’epoca di grandi trasformazioni sociali, culturali e urbane. Durante il cantiere, racconta l’architetto, anche il Presidente francese François Mitterrand veniva in visita e esprimeva le proprie opinioni.
A lavoro finito, ci fu una divisione netta tra chi lo apprezzava e chi no. È l’ideale. Quando tutti sono d’accordo c’è qualcosa che non funziona.
Oltre alla scala architettonica, Gae Aulenti si dedicò al design di oggetti di uso quotidiano: tra i tanti esempi ricordiamo la lampada da tavolo Pipistrello disegnata per Martinelli Luce.